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Sisma e sicurezza nei luoghi di lavoro

Il rischio sismico rappresenta la potenziale minaccia di danni causati da un terremoto in una determinata area geografica. Esso combina la probabilità di un evento sismico con le conseguenze negative che ne derivano, influenzando persone, edifici e infrastrutture. Valutare e mitigare questo rischio è fondamentale per proteggere vite umane e beni materiali.

Il rischio sismico rappresenta la possibilità che un terremoto provochi danni significativi in una specifica area geografica. Questo concetto include sia la probabilità di un evento sismico, sia le sue conseguenze potenzialmente dannose. Il rischio sismico si basa su tre componenti principali:

  1. Pericolosità sismica: La probabilità che un terremoto di una certa magnitudo si verifichi in un'area specifica entro un dato periodo di tempo, spesso rappresentata tramite curve di pericolosità sismica.

  2. Esposizione: La presenza di persone, edifici, infrastrutture e risorse che possono essere colpite da un terremoto. Le aree densamente popolate, ad esempio, hanno un'alta esposizione.

  3. Vulnerabilità: La suscettibilità di strutture e persone ai danni causati da un terremoto. Gli edifici non costruiti secondo norme antisismiche sono particolarmente vulnerabili.

Impatti dei terremoti negli ambienti di lavoro

I terremoti possono causare vari tipi di danni negli ambienti di lavoro, spesso sottovalutati, tra cui:

  • Dispersione di polveri: Le vibrazioni possono far crollare soffitti e pareti, liberando polveri nell’aria.
  • Danni agli impianti elettrici: Le vibrazioni possono danneggiare cablaggi e apparecchiature elettriche, aumentando il rischio di cortocircuiti o incendi.
  • Rottura di tubazioni: Le tubazioni dell’acqua, del gas o di altri fluidi possono rompersi, causando allagamenti o fughe di gas.
  • Danni ai sistemi di climatizzazione: Compromettono la qualità dell’aria e la temperatura negli edifici.
  • Caduta di oggetti e mobili: Mobili e oggetti che cadono o si ribaltano rappresentano un pericolo fisico.
  • Interruzione delle comunicazioni: Danni a linee telefoniche o sistemi informatici possono interrompere le comunicazioni, complicando le operazioni di emergenza.

Integrazione del rischio sismico nel DVR

Il rischio sismico deve essere inserito nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), considerando che l'intero territorio italiano è soggetto a terremoti. Ecco come affrontarlo:

  • Identificazione del rischio: Determinare se la struttura e la zona geografica sono soggette a rischio sismico.
  • Valutazione del rischio: Analizzare la vulnerabilità dell’edificio e delle infrastrutture, considerando anche la presenza di sostanze pericolose.
  • Misure di prevenzione: Definire le misure adottate per prevenire o ridurre il rischio, come rinforzi strutturali e norme costruttive antisismiche.
  • Pianificazione delle emergenze: Stabilire procedure specifiche da attuare in caso di sisma, come percorsi di evacuazione e modalità di comunicazione.
  • Monitoraggio e aggiornamento: Il rischio sismico e le relative misure di prevenzione devono essere regolarmente monitorati e aggiornati.

Strategie per ridurre il rischio sismico negli ambienti di lavoro

Per garantire la sicurezza negli ambienti di lavoro e ridurre i danni causati dai terremoti, è essenziale adottare diverse misure:

  • Rispetto delle normative edilizie antisismiche: Utilizzare materiali e tecniche costruttive che rendano gli edifici resistenti alle scosse.
  • Fissaggio di mobili e oggetti pesanti: Assicurarsi che siano fissati alle pareti e che gli oggetti fragili siano in luoghi sicuri.
  • Pianificazione di emergenza: Avere un piano dettagliato per l’evacuazione e la risposta alle emergenze.
  • Kit di pronto soccorso: Disporre di kit per affrontare le prime necessità in caso di infortuni.
  • Formazione e simulazioni: Preparare il personale a reagire correttamente durante e dopo un sisma.
  • Sistemi di allarme sismico: Utilizzare allarmi che avvisino in anticipo di terremoti imminenti.
  • Educazione sulla prevenzione: Informare la comunità sui rischi sismici e sulle misure di prevenzione.

 

Una gestione efficace del rischio sismico dipende dalla corretta progettazione, gestione e manutenzione degli edifici, nonché dall'implementazione di un adeguato piano di emergenza. Fissare elementi non strutturali, arredi e componenti impiantistici è fondamentale, così come pianificare attentamente le emergenze per minimizzare i danni in caso di terremoto.

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News ed approfondimenti

Accordo Stato-Regioni 2025: Guida Completa ai Nuovi Obblighi Formativi
27/05/2025
Accordo Stato-Regioni 2025: Guida Completa ai Nuovi Obblighi Formativi

Nuovo Accordo Stato-Regioni 2025 sulla Formazione per la Sicurezza sul Lavoro: cosa prevede e cosa cambia Pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’Accordo Stato-Regioni sulla sicurezza Il 24 maggio 2025 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 119) il nuovo Accordo Stato-Regioni per la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, firmato il 17 aprile 2025. Questo aggiornamento, in attuazione dell’art. 37, comma 2 del D.Lgs. 81/2008, ridefinisce durata, contenuti minimi e modalità dei corsi obbligatori per lavoratori, datori di lavoro, dirigenti, RSPP, preposti e altre figure coinvolte nella sicurezza aziendale. L’accordo include anche un documento tecnico allegato (Allegato A), pubblicato il 19 maggio 2025 sul sito del Ministero del Lavoro. Principali novità dell'Accordo 2025 sulla formazione sicurezza Il nuovo accordo aggiorna e unifica le precedenti intese, introducendo: Durata e contenuti minimi dei corsi per ogni figura aziendale Verifiche finali e criteri di aggiornamento obbligatorio Monitoraggio degli enti formatori e della formazione erogata Nuove norme per attrezzature specifiche e ambienti confinati Regole precise su numero massimo di partecipanti, frequenza e modalità (presenza, videoconferenza, e-learning) Obblighi formativi per le diverse figure aziendali ✅ Datori di lavoro Corso base di 16 ore (giuridico e organizzativo) Modulo aggiuntivo di 6 ore per imprese edili Aggiornamento quinquennale di 6-8 ore, anche online Formazione RSPP: Modulo A (8h), modulo comune (8h), moduli tecnici ATECO ✅ Preposti Modulo di 12 ore aggiuntivo Aggiornamento biennale (min. 6 ore) Escluso l’e-learning per garantire interazioni pratiche ✅ Dirigenti Corso base di 12 ore, + 6 ore per chi opera in cantieri Aggiornamento ogni 5 anni (min. 6 ore), anche in e-learning ✅ RSPP e ASPP Moduli A (28h), B (48h) e C (24h, solo RSPP) Aggiornamento ogni 5 anni: 40 ore per RSPP, 20 ore per ASPP E-learning consentito solo per Modulo A ✅ Coordinatori della sicurezza (CSP/CSE) Corso di 120 ore Aggiornamento quinquennale di 40 ore E-learning consentito solo per modulo giuridico e aggiornamento ✅ Lavoratori Formazione generale: 4 ore Formazione specifica (in base al rischio ATECO): 4h (rischio basso) 8h (rischio medio) 12h (rischio alto) Aggiornamento ogni 5 anni (minimo 6 ore) E-learning consentito per: Formazione generale Specifica (solo rischio basso) Tutti i corsi di aggiornamento Requisiti per i formatori I formatori devono appartenere a una delle seguenti categorie: Soggetti istituzionali Enti accreditati Organismi paritetici e fondi interprofessionali Per corsi in ambienti confinati è richiesta esperienza professionale giuridico-tecnica e pratica di almeno 3 anni. Nuove abilitazioni per l’uso di macchine L’accordo introduce obblighi formativi per nuove attrezzature: Macchine raccogli-frutta: 8 ore (4 teoria + 4 pratica) Caricatori materiali: 8 ore Carroponte/gru: da 6 a 10 ore in base al tipo di comando Formazione per ambienti confinati Corso obbligatorio di 12 ore 8 ore pratiche Aggiornamento quinquennale (min. 4 ore) Esclusa la videoconferenza e l’e-learning Modalità di erogazione della formazione Le modalità previste sono: In presenza In videoconferenza sincrona In e-learning (solo per determinati corsi) In modalità mista Requisiti organizzativi: Max 30 partecipanti per corso Rapporto docente/discente max 1:6 per pratica Registro presenze obbligatorio Frequenza minima: 90% Verifica finale e rilascio attestato (con elementi obbligatori) Allegati dell’Accordo 2025 Allegato I – Classi di laurea che esonerano dalla formazione RSPP/ASPP Allegato II – Elenco attrezzature con obbligo di abilitazione Allegato III – Sistema dei crediti formativi Allegato IV – Macrocategorie di rischio secondo codice ATECO Accordi abrogati Con l’entrata in vigore del nuovo accordo (24 maggio 2025), sono abrogati tutti i precedenti accordi dal 2011 al 2016, inclusi quelli su formazione RSPP/ASPP e attrezzature da lavoro. Entrata in vigore e periodo transitorio L’Accordo 2025 è in vigore dal 24 maggio 2025, con un periodo transitorio di 12 mesi durante il quale è consentita la formazione secondo le norme precedenti.I corsi per datori di lavoro devono essere completati entro 24 mesi. Scarica il testo completo 📥 [Accordo Stato-Regioni 2025 sulla formazione per la sicurezza (PDF)] 📥 Accordo ai sensi dell’articolo 37, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, tra il Governo, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi in materia di salute e sicurezza, di cui al medesimo decreto legislativo n. 81 del 2008

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Zero Costi, Massima Sicurezza: Scopri la Formazione Gratuita!
13/02/2025
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Come Gestire il Contatto con Sostanze Chimiche: Nuovo Manuale INAIL
23/01/2025
Come Gestire il Contatto con Sostanze Chimiche: Nuovo Manuale INAIL

Manuale INAIL sul primo soccorso in caso di contatto con agenti chimici L’INAIL ha pubblicato un nuovo manuale che descrive le azioni da intraprendere in situazioni di emergenza legate al contatto con agenti chimici sul posto di lavoro. Il documento è pensato per essere un supporto pratico per datori di lavoro, addetti al primo soccorso aziendale e lavoratori, offrendo indicazioni utili per affrontare gli incidenti causati da esposizione accidentale a sostanze chimiche pericolose. Effetti sulla salute da esposizione a sostanze chimiche L’esposizione ad agenti chimici può causare effetti: Locali o sistemici (interessano una specifica area o l’intero organismo); Acuti o cronici (insorgono rapidamente o si sviluppano nel tempo). I fattori che influenzano gli effetti includono: L’organo bersaglio, La dose di esposizione, La durata e la frequenza dell’esposizione, La via di esposizione (inalazione, contatto, ingestione, ecc.). Dati sugli incidenti chimici: report Infor.Mo Secondo i dati di Infor.Mo (Sistema di sorveglianza sugli infortuni mortali e gravi, INAIL), tra il 2002 e il 2020 oltre l’80% degli incidenti con agenti chimici è stato causato da: Fuoriuscita o contatto con gas, fumi, aerosol e liquidi; Sviluppo di fiamme. I principali fattori di rischio identificati includono: Mancanza o uso scorretto dei dispositivi di protezione individuale (DPI); Formazione inadeguata dei lavoratori; Assenza di adeguata aerazione negli ambienti. In alcuni casi, si sono verificati infortuni a catena, dove il soccorritore, non protetto adeguatamente, ha subito lo stesso tipo di incidente. Principali scenari di infortunio con agenti chimici Gli incidenti causati dal contatto con agenti chimici possono manifestarsi in diversi modi: Incendio: con rischi di intossicazione da fumi e ustioni. Esplosione: che può provocare lesioni gravi come contusioni, ematomi o, nei casi più gravi, decessi. Intossicazione acuta: dovuta a inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo di sostanze chimiche. I sintomi variano in base al tipo di agente chimico. Prevenzione e protezione dagli agenti chimici Il manuale sottolinea l’importanza di adottare misure preventive e protettive, tra cui: Sostituire agenti e processi pericolosi con alternative più sicure; Progettare processi lavorativi sicuri per l’utilizzo, manipolazione, stoccaggio e smaltimento di sostanze chimiche; Applicare sistemi di protezione collettiva e utilizzare DPI adeguati; Implementare piani di emergenza specifici; Garantire vigilanza sulle procedure; Fornire informazione, formazione e addestramento ai lavoratori. Indicazioni di primo soccorso Il manuale INAIL include linee guida generali per il primo soccorso in caso di incidenti con: Agenti corrosivi, Idrocarburi, Gas irritanti e asfissianti, Pesticidi, Gas semiconduttori, Metalli pesanti. Fonte: INAIL

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