Slide 1
Slide 2
Slide 2

News

OIL: Cambiamenti climatici e sicurezza sul lavoro
30/04/2024
OIL: Cambiamenti climatici e sicurezza sul lavoro

Un recente rapporto dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sottolinea che oltre il 70% della forza lavoro mondiale potrebbe essere esposto ai rischi per la salute legati ai cambiamenti climatici, mentre le attuali normative sulla sicurezza e la salute sul lavoro stentano ad adeguarsi a tali rischi. Il documento, intitolato "Ensuring safety and health at work in a changin climate" (Garantire la salute e la sicurezza sul lavoro nel contesto dei cambiamenti climatici), evidenzia che i cambiamenti climatici stanno già avendo un impatto significativo sulla salute e sicurezza dei lavoratori in tutto il mondo. Secondo le statistiche più recenti disponibili fino al 2020, l'OIL stima che oltre 2,4 miliardi di lavoratori su 3,4 miliardi potrebbero essere esposti al calore eccessivo durante il loro lavoro. Questo rappresenta un aumento significativo rispetto al 65,5% al 2000, salendo ora al 70,9%. Il rapporto indica che il calore eccessivo sul luogo di lavoro provoca annualmente circa 18.970 decessi e una perdita di 2,09 milioni di anni di vita a causa di 22,87 milioni di infortuni correlati al calore. Inoltre, circa 26,2 milioni di persone nel mondo vivono con malattie renali croniche derivanti dallo stress termico sul lavoro. Oltre all'esposizione al calore eccessivo, il rapporto evidenzia un insieme di rischi per la salute, incluso il cancro, le malattie cardiovascolari, le malattie respiratorie, le disfunzioni renali e le problematiche legate alla salute mentale. Per giunta, 1,6 miliardi di lavoratori sono esposti alle radiazioni ultraviolette, con oltre 18.960 decessi legati al lavoro all'anno dovuti a tumori della pelle non-melanoma. Altri 1,6 miliardi di persone potrebbero essere esposte all'inquinamento dell'aria nei luoghi di lavoro, portando a circa 860.000 decessi legati al lavoro all'aperto ogni anno. Più di 870 milioni di lavoratori nel settore agricolo sono a rischio di esposizione ai pesticidi, causando oltre 300.000 decessi all'anno per avvelenamento. Vi sono anche 15.000 decessi annuali legati al lavoro dovuti all'esposizione a malattie parassitarie trasmesse da vettori. Il rapporto sottolinea l'importanza di integrare la salute e la sicurezza sul lavoro nelle strategie di risposta ai cambiamenti climatici e nell'elaborazione di politiche, oltre a migliorare le leggi esistenti e sviluppare nuove normative. Inoltre, sono necessarie maggiori ricerche e una base di prove più solida per guidare la risposta, insieme a un dialogo sociale tra governi e partner sociali per coordinare politiche e programmi. Infine, si evidenzia l'importanza di affrontare le sfide emergenti legate alle pratiche "green" che, se non gestite correttamente, potrebbero portare a rischi aggiuntivi per la sicurezza e la salute sul lavoro. Fonti: Report at a glance: Ensuring safety and health at work in a changing climate

Leggi tutto
Centrale Idroelettrica di Suviana: Cinque Morti, Cinque Feriti e Due Dispersi
11/04/2024
Centrale Idroelettrica di Suviana: Cinque Morti, Cinque Feriti e Due Dispersi

L'esplosione seguita dall'incendio e dal crollo ha trasformato la centrale idroelettrica di Bargi, sulla sponda sud del bacino artificiale di Suviana, in una scena di caos e distruzione. Gli eventi hanno avuto luogo dalle 14:30 del 9 aprile, e da allora i soccorsi, inclusi Vigili del Fuoco e ambulanze, lavorano senza sosta.  Al momento, si continuano le ricerche dei due dispersi, sebbene le speranze di trovarli vivi si riducano col passare del tempo. L'esplosione sarebbe partita dalla turbina al piano interrato -8 dell'impianto Enel Green Power, dove si stavano svolgendo dei lavori. I soccorsi sono stati immediati, ma si sono riscontrati cinque vittime: Petronel Pavel Tanase, Mario Pisani, Vincenzo Franchina e Adriano Scandellari, le generalità della quinta vittima sono ancora ignote . Le salme sono state trasferite all'ospedale Maggiore di Bologna e poste sotto sequestro dall'Autorità giudiziaria. La dinamica esatta dell'esplosione è ancora poco chiara, ma sembra che alcuni lavoratori fossero al livello -8, dove l'esplosione li ha colpiti, mentre altri erano al livello sottostante -9, dove la stanza è stata allagata dai detriti del crollo. Questo non era un intervento di manutenzione, bensì di adeguamento della centrale, e l'esplosione è avvenuta durante la fase di collaudo. Le stanze colpite sono sotto il livello del lago artificiale, sommerse dall'acqua che continua ad aumentare, complicando le operazioni di soccorso. Le squadre di ricerca specializzate dovranno operare fino a 40 metri sotto terra, su una profondità totale della centrale di 70 metri, per recuperare i dispersi. Nelle prime ore successive all'incidente, sono state avanzate varie ipotesi, anche tra i lavoratori della centrale. Alcuni suggeriscono che durante i lavori di manutenzione dei turboalternatori potrebbe essere avvenuto un cedimento, causando un cortocircuito così potente da provocare l'esplosione della turbina e del trasformatore. Il prefetto di Bologna, Attilio Visconti, si è espresso a riguardo affermando: "Un'esplosione avvenuta durante i lavori di adeguamento della centrale, causata dall'alternatore di una turbina", aggiunge: “Bisogna indagare sui contenuti dell’appalto di revamping, perché quando si parla di turbina si intende di una serie di componenti che nel caso specifico hanno dimensioni imponenti perché parliamo di una delle centrali più importanti che abbiamo in Italia. Dimensioni, potenza e contenuti lì assumono un’altra scala”, prosegue: “C’è chi parla di manutenzione alla valvola rotativa, che non è la macchina idraulica, ma è nelle immediate vicinanze. Di fatto in un impianto idroelettrico c’è una forte interconnessione tra parti meccaniche e parti elettriche e le parti meccaniche sono alimentate da circuiti oleodinamiche che potenzialmente portano un fluido infiammabile. Oltre mi sembrerebbe poco prudente andare”. All'interno della centrale Enel di Suviana, "Potrebbe essersi verificato un cortocircuito, il quale avrebbe generato una grande quantità di calore, e in presenza di materiale infiammabile, potrebbe essere scoppiato un incendio", spiega il professor Francesco Ballio, docente di Ingegneria Idraulica presso il Politecnico di Milano. Tuttavia, la situazione potrebbe essere differente. "C'è chi sta suggerendo che durante la manutenzione del generatore turbina, questo fosse fermo", continua, "questo rappresenterebbe uno scenario completamente diverso, poiché in tale circostanza non ci sarebbe dovuta essere corrente, e quindi non avrebbe potuto verificarsi un cortocircuito". "A questo punto bisogna immaginarsi altro: esempio i tecnici stavano facendo una saldatura e c'erano delle bombole con del materiale infiammabile che sono esplose." "È uno scenario che potrebbe avvenire in qualsiasi cantiere, con l'aggravante che qui è avvenuto in una centrale a pozzo".  

Leggi tutto
Affrontare la Perdita dell'Udito sul Lavoro: Sfide e Soluzioni
04/04/2024
Affrontare la Perdita dell'Udito sul Lavoro: Sfide e Soluzioni

La perdita dell'udito sul lavoro è una sfida crescente nel contesto lavorativo moderno, causata principalmente dall'esposizione prolungata a rumori intensi e sostanze chimiche dannose per l'udito. Questa esposizione, oltre 85 decibel ponderati A (dBA), può causare non solo una significativa diminuzione dell'udito ma anche il tinnito, con percezioni uditive persistenti come ronzii o fischi. I danni uditivi possono estendersi a varie parti dell'apparato uditivo, specialmente quando si è esposti a specifiche sostanze chimiche, aumentando la vulnerabilità ai danni uditivi. Molte persone sono esposte a rischi derivanti dall'uso di solventi e altre sostanze dannose, rendendo la perdita dell'udito un problema subdolo che si sviluppa nel tempo. Sintomi premonitori includono difficoltà a seguire conversazioni in ambienti rumorosi e la percezione di un parlato poco chiaro, spesso identificati dai familiari o colleghi prima che la persona stessa ne sia consapevole. Oltre agli effetti diretti, la perdita dell'udito può causare problemi cognitivi, cardiaci e psicologici come depressione e ansia, oltre a aumentare il rischio di incidenti sul lavoro e domestici. La prevenzione è fondamentale e coinvolge datori di lavoro, professionisti della salute e sicurezza e lavoratori stessi. Misure preventive includono la misurazione del rumore, programmi di protezione dell'udito e controlli uditivi regolari. La lotta contro la perdita dell'udito richiede un impegno congiunto, con datori di lavoro che forniscono un ambiente sicuro e formazione sui rischi uditivi, e professionisti della salute e sicurezza che identificano i pericoli e implementano strategie efficaci. L'educazione continua dei lavoratori sui rischi uditivi specifici e sull'uso corretto dei dispositivi di protezione è fondamentale, così come l'adozione di tecnologie innovative per migliorare la protezione uditiva. Investire nella protezione dell'udito non solo migliora la vita dei lavoratori ma contribuisce anche a creare ambienti di lavoro più produttivi e soddisfacenti. La riduzione della perdita dell'udito richiede impegno e collaborazione da parte di tutti gli attori coinvolti, ma può portare a grandi progressi verso un futuro in cui la salute uditiva è una priorità condivisa.

Leggi tutto
Il Nuovo Manuale del MLPS: Dal Testo Normativo alla Pratica Quotidiana
26/03/2024
Il Nuovo Manuale del MLPS: Dal Testo Normativo alla Pratica Quotidiana

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) ha recentemente rilasciato il Manuale Informativo per la prevenzione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, in stretta correlazione con il "Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro" (D. Lgs. n. 81/2008), che stabilisce gli obblighi normativi per la tutela della salute e della sicurezza. L'obiettivo principale è promuovere un cambio di mentalità riguardo alla percezione della salute e sicurezza sul lavoro, trasformandola da un semplice adempimento normativo a un valore da interiorizzare e implementare quotidianamente. Diviso in 5 sezioni e accompagnato da un glossario, il manuale è destinato a tutti i lavoratori e gli attori coinvolti nella sicurezza sul lavoro, mirando a fornire una comprensione basilare degli aspetti fondamentali e a migliorare le condizioni lavorative complessive.    Premessa   Un ambiente lavorativo sicuro non solo protegge i lavoratori, ma riduce i costi legati agli infortuni e migliora la produttività. Per un cambiamento efficace, è essenziale promuovere una cultura della sicurezza che integri la prevenzione nella vita quotidiana. Questi argomenti offrono informazioni di base sulla sicurezza sul lavoro, sottolineando l'importanza della formazione e dell'osservanza delle regole per proteggere tutti. La prevenzione e la conoscenza sono fondamentali per il nostro futuro, che inizia dalla formazione scolastica.   1) Sicurezza sul lavoro: un investimento   La sicurezza sul lavoro implica adottare misure preventive per prevenire infortuni e malattie professionali. La normativa riflette l'impegno del legislatore nel garantire un ambiente lavorativo sicuro attraverso un sistema di verifica, controllo e sanzioni.   2) Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro   Il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, noto come Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, regola la prevenzione di infortuni e malattie professionali. Si concentra sulla valutazione preventiva dei rischi sul luogo di lavoro e coinvolge imprese, enti e pubbliche amministrazioni. Ogni lavoratore è responsabile della propria sicurezza e deve partecipare attivamente alle misure di prevenzione, seguendo istruzioni, utilizzando correttamente attrezzature e dispositivi di protezione, e segnalando pericoli al datore di lavoro. L'obiettivo è garantire la sicurezza collettiva e individuale sul luogo di lavoro.   3) Le figure della salute e sicurezza sul lavoro   Oltre al datore di lavoro e ai lavoratori, il decreto legislativo n. 81/2008 prevede altri soggetti coinvolti nella salute e sicurezza sul lavoro: Il dirigente, responsabile dell'organizzazione e della supervisione dell'attività lavorativa. Il preposto per la sicurezza, che sovrintende all'attività lavorativa e garantisce l'applicazione delle direttive. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.), incaricato della prevenzione dei rischi lavorativi. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.), eletto dai lavoratori e che funge da tramite tra datore di lavoro, R.S.P.P. e lavoratori. Il Medico Competente, nominato dal datore di lavoro per la sorveglianza sanitaria, che effettua visite preventive, periodiche e su richiesta, valutando l'idoneità dei lavoratori alle mansioni specifiche. 4) Le informazioni "chiave" Il Testo Unico (D.Lgs. 81/2008) regola la sicurezza sul lavoro in Italia, richiedendo la valutazione dei rischi, la redazione del DVR e del DUVRI, l'uso dei DPI e la fornitura di attrezzature sicure. La formazione dei lavoratori, la segnaletica, la vigilanza ispettiva e le sanzioni per violazioni sono altrettanto importanti. Gli organi di vigilanza includono l'INL, i VVF e le ASL. 5) La salute e la sicurezza nell'ambito dell'istruzione e della formazione Il Decreto Lavoro (legge 85/2023) ha potenziato le norme sulla sicurezza sul lavoro e l'inclusione sociale. Le principali misure includono l'estensione dell'assicurazione INAIL all'istruzione e alla formazione, il potenziamento dei PCTO con l'integrazione del DVR per indicare misure di sicurezza per gli studenti, e la creazione di un Fondo per familiari di studenti vittime di infortuni durante le attività formative. 6) Breve glossario: termini di uso corrente Il manuale termina con un breve glossario dei termini fondamentali sui luoghi di lavoro, rivolto a tutti i lavoratori e agli operatori della sicurezza. Questo approccio mira a migliorare le condizioni di lavoro e promuovere una maggiore consapevolezza collettiva, con l'obiettivo di ridurre gli incidenti e aumentare la responsabilità. Fonti: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Leggi tutto
Sicurezza nel Trasporto Ferroviario: Analisi delle Dinamiche Infortunistiche e dei Fattori di Rischio
20/03/2024
Sicurezza nel Trasporto Ferroviario: Analisi delle Dinamiche Infortunistiche e dei Fattori di Rischio

L'incidente ferroviario a Brandizzo, avvenuto nella notte del 31 agosto 2023, ha messo in evidenza la necessità di maggiore attenzione alla sicurezza nel trasporto ferroviario e nella gestione delle relative infrastrutture. Nonostante non siano ancora state approvate le norme richieste, si sonointensificate le discussioni e le ricerche sull'argomento, come dimostrato da documenti come la scheda 22 del sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi (INFOR.MO.).   Questa scheda approfondisce gli infortuni nel settore ferroviario, concentrandosi su aree specifiche come il trasporto di passeggeri e merci, la gestione delle infrastrutture ferroviarie e la manutenzione dei mezzi. Si evidenzia che nel periodo 2017-2021 si sono verificati circa 1.600 infortuni legati al lavoro, con un trend decrescente, ma con differenze significative tra settori. Ad esempio, il movimento merci ha registrato una diminuzione del rischio, mentre nel trasporto passeggeri le donne sembrano essere più esposte agli infortuni. Gli infortuni nel settore sono associati a diverse dinamiche, come il crollo di materiali, l'emissione di polveri o fumi e il coinvolgimento di veicoli. La scheda individua anche i luoghi più comuni degli incidenti, come i cantieri ferroviari, e le professioni maggiormente coinvolte, come i conduttori di locomotive e i pontatori. Le principali modalità degli incidenti includono il contatto con mezzi in movimento, il contatto elettrico diretto e variazioni nella marcia dei veicoli. Per quanto riguarda i fattori di rischio, la scheda identifica 133 fattori,Il 67% delle problematiche principali sono gli aspetti procedurali che possono essere riassunti come sequenze operative scorrette dovute ad azioni estemporanee, pratiche abituali, mancanza di informazione/formazione/addestramento e errori di comunicazione. Le modalità lavorative di terzi rappresentano la seconda problematica più comune, con il triplo del dato generale (29% rispetto al 10%), evidenziando rischi come le interferenze e la necessità di un migliore coordinamento nel lavoro di squadra. Si evidenziano anche problemi relativi agli utensili, alle macchine e agli impianti utilizzati, nonché al contesto ambientale. Infine, il documento fornisce suggerimenti su misure preventive e protettive e riferimenti normativi pertinenti. Fonti: Infor.mo., Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, “ Dinamiche infortunistiche e fattori di rischio nel ciclo del trasporto ferroviario”  

Leggi tutto
Norma UNI EN 13501-2:2023: Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi  da costruzione
15/03/2024
Norma UNI EN 13501-2:2023: Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi da costruzione

  In sostituzione alla UNI EN 13501-2:2016, è disponibile la versione aggiornata al 2023 della norma UNI EN 13501-2:2023: "Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione – Parte 2: Classificazione in base ai risultati delle prove di resistenza al fuoco, esclusi i sistemi di ventilazione". Essa definisce la resistenza al fuoco come la capacità di un elemento di mantenere determinati parametri in presenza di condizioni di incendio e temperature elevate, inclusa la resistenza meccanica, la tenuta contro fiamme, vapori e gas di combustione, e l'isolamento termico. Gli elementi strutturali sono classificati in base alle loro caratteristiche costruttive o a specifiche prove di laboratorio, espressi in termini di tempo, in minuti, durante il quale la resistenza al fuoco deve essere garantita. La norma specifica la procedura per classificare i prodotti e gli elementi da costruzione utilizzando dati provenienti da prove di resistenza al fuoco, tenuta/controllo della perdita di fumo o prove meccaniche. La norma riguarda diversi elementi e prodotti costruttivi, tra cui: Elementi portanti senza funzione tagliafuoco: pareti, piani, tetti, travi, colonne, balconi, passerelle e scale. Elementi portanti con funzione tagliafuoco, con o senza vetrate, servizi ed infissi: pareti, piani, tetti e pavimenti sopraelevati. Prodotti e sistemi per la protezione di elementi o parti di opere: solai privi di resistenza al fuoco autonoma, rivestimenti e schermi protettivi antincendio. Elementi o parti di opere non portanti, con o senza vetrate, servizi ed infissi: tramezzi, facciate, muri esterni, soffitti con resistenza al fuoco indipendente, pavimenti sopraelevati, porte, serramenti e finestre resistenti al fuoco, sistemi di trasporto e loro chiusure, sigillature, guarnizioni e condotti di servizio. Rivestimenti di pareti e soffitti con capacità di protezione antincendio.  La norma esclude specificamente le porte di piano degli ascensori testate secondo la EN 81-58 e le porte di piano dell'ascensore testate in conformità alla EN 1634-1.

Leggi tutto
Direttiva UE: Limiti più rigidi per il Piombo e Introduzione di Normative sui Diisocianati
13/03/2024
Direttiva UE: Limiti più rigidi per il Piombo e Introduzione di Normative sui Diisocianati

La nuova direttiva dell'Unione Europea rappresenta un importante passo avanti nella protezione dei lavoratori contro l'esposizione a sostanze nocive sul luogo di lavoro. Di seguito una panoramica delle principali modifiche apportate e dei prossimi passaggi previsti dalla nuova direttiva dell'Unione Europea: - Revisione dei valori limite per l'esposizione al piombo: I valori limite per l'esposizione professionale al piombo e ai suoi composti inorganici sono stati ridotti drasticamente, passando da 0,15 milligrammi per metro cubo (mg/m³) a 0,03 mg/m³. Anche il valore limite biologico è stato abbassato da 70 a 15 microgrammi per 100 millilitri di sangue (μg/100 ml). Ciò è cruciale perché il  piombo può avere gravi effetti sulla salute riproduttiva e sul sistema nervoso. - Inclusione dei diisocianati: È stata introdotta per la prima volta una normativa specifica per i diisocianati, sostanze nocive che possono causare asma e malattie cutanee. I valori limite per l'esposizione a questi composti sono stati stabiliti a 6 μg NCO/m³ come limite generale e 12 μg NCO/m³ per esposizioni di breve durata. - Protezione delle lavoratrici in età fertile: Per proteggere le lavoratrici in età fertile dagli effetti tossici del piombo sulla riproduzione, sono stati stabiliti valori limite inferiori per le misure di sorveglianza sanitaria (4,5 μg/100 ml). - Prossimi passaggi: La direttiva sarà firmata e pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE e diventerà effettiva il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Gli Stati membri avranno due anni per adeguare la loro legislazione nazionale e stabilire i nuovi valori limite e le misure di protezione previsti dalla direttiva. - Contesto normativo: La nuova direttiva modifica due atti legislativi esistenti sulla protezione dei lavoratori contro i rischi chimici sul luogo di lavoro, garantendo una migliore tutela contro l'esposizione a sostanze cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione. La direttiva rappresenta un importante passo avanti nella protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori dell'UE, riducendo l'esposizione a sostanze nocive e introducendo normative più rigorose per garantire un ambiente lavorativo più sicuro.   Fonti: Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i valori limite per il piombo e i suoi composti inorganici e per i diisocianati Protezione dei lavoratori: salute e sicurezza sul lavoro (informazioni generali su norme per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro)    

Leggi tutto
Il Piano Nazionale d'Azione per il Radon e la Tutela dei Lavoratori
07/03/2024
Il Piano Nazionale d'Azione per il Radon e la Tutela dei Lavoratori

Il radon è un gas radioattivo naturale, inodore e incolore, che si forma nel terreno attraverso il decadimento di elementi radioattivi presenti nella crosta terrestre, come l'uranio e il torio. Questo gas può infiltrarsi negli edifici attraverso fessure e crepe nelle fondamenta, nonché attraverso il suolo poroso e i materiali da costruzione. Quando il radon si decompone, i suoi sottoprodotti diventano solidi e possono aderire alle particelle presenti nell'aria. Questi solidi possono essere inalati e accumularsi nei polmoni, aumentando il rischio di problemi respiratori, soprattutto di tumori polmonari. La legislazione vigente ha posto particolare attenzione alla protezione dalle radiazioni ionizzanti, compreso il radon. Il Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101, ha recepito la Direttiva 2013/59/Euratom, stabilendo l'obbligo per l'Italia di adottare un Piano nazionale d'azione radon, che si concentra sui rischi a lungo termine legati all'esposizione a questo gas. Attraverso i decreti legislativi del 2020 (n. 101) e del 2022 (n. 203), le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sono tenute a individuare le "aree prioritarie". Queste aree, con concentrazioni di radon superiori a 300 Bq/m3 nel 15% degli edifici, sono quelle in cui le concentrazioni potrebbero causare danni significativi alla salute delle persone. Si tratta specialmente di locali sotterranei, stabilimenti termali, locali semi-sotterranei e piani terra. Inoltre, nel contesto del Piano Nazionale d'Azione per il Radon (PNAR), non ancora pubblicato, sarà obbligatorio procedere alle misurazioni anche in specifiche tipologie di ambienti di lavoro identificati. Il livello di riferimento per la concentrazione di radon nei luoghi di lavoro sotterranei è di 300 Bq/m3 e di 6mSv (milli Sievert delle radiazioni) in termini di dose annua efficace, mentre per le abitazioni è di 300 Bq/m3 per gli edifici esistenti e di 200 Bq/m3 per le nuove costruzioni. Superare i 300 Bq/m3 non è consigliabile e livelli di radiazione superiori a 6mSv richiedono specifiche prescrizioni per proteggere i lavoratori. Il nuovo Piano nazionale d'azione per il radon, adottato nel gennaio 2024, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 febbraio 2024. Si concentra sulla misurazione, prevenzione e riduzione dell'esposizione al radon, includendo strategie per individuare le aree a rischio, promuovere campagne informative e prevenire l'ingresso del radon negli edifici. Gli ambienti di lavoro che impediscono l'accesso del gas radon dal suolo, ad esempio attraverso intercapedini, o che dispongono di una ventilazione costante e adeguata, presentano minori rischi rispetto a quelli soggetti a infiltrazioni o polverosi, o con una scarsa circolazione d'aria. Il Piano propone anche interventi specifici per la costruzione e la ristrutturazione degli edifici, nonché la formazione di esperti e la promozione della ricerca scientifica per affrontare efficacemente il problema, mirando a proteggere la salute pubblica riducendo i rischi associati all'esposizione a questo gas radioattivo, inserendosi in un quadro normativo più ampio a livello europeo e nazionale. In futuro, la disponibilità crescente di dati e la revisione dei criteri di identificazione condurranno certamente all'espansione della mappatura delle aree prioritarie, promuovendo una tutela più efficace dei lavoratori e dei cittadini. È essenziale condurre misurazioni accurate delle concentrazioni di gas negli ambienti di lavoro e nelle abitazioni, considerando metodologie, posizionamento dei dispositivi e durata delle misurazioni, oltre all'analisi dei risultati. L'obiettivo principale è aumentare l'informazione e la consapevolezza dei potenziali rischi, al fine di ridurre l'incidenza di tumori nei lavoratori e nella popolazione generale, anche se implementare adeguate misure di prevenzione e protezione presenta sfide complesse.  

Leggi tutto
DL 19/2024: Nuove normative per la sicurezza sul lavoro
04/03/2024
DL 19/2024: Nuove normative per la sicurezza sul lavoro

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, in seguito al tragico incidente avvenuto al cantiere Esselunga di Firenze, il 21 febbraio ha svolto un'informativa al Consiglio dei Ministri, durante la quale ha affrontato il tema della situazione attuale della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, argomento centrale anche degli incontri tra rappresentanti sindacali e datoriali. Il tema delle misure di rafforzamento delle tutele, invece, è stato trattato nel secondo decreto di attuazione del PNRR, approvato il 24 febbraio e pubblicato il 2 marzo come DL 19/2024 sulla Gazzetta Ufficiale. Il decreto prevede ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del PNRR, con un focus specifico sulla sicurezza sul lavoro. Si prevedono norme per contrastare il lavoro sommerso, migliorare la prevenzione e aumentare le sanzioni. Viene confermato il nuovo sistema di qualificazione per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri, noto come patente a crediti. Queste misure si aggiungono agli interventi già previsti per il 2024, con un'attenzione particolare alla formazione e alla prevenzione. Il decreto prevede anche un aumento delle ispezioni nei luoghi di lavoro, con un incremento del personale ispettivo. È stato ricordato che il decreto 146/2021 aveva già previsto un rafforzamento dei controlli e maggiori sanzioni per le aziende non conformi alle normative sulla sicurezza sul lavoro ma, poiché in attesa del parere della Conferenza stato regioni, alcune misure sono rimaste inattuate, come l'obbligo di formazione per i datori di lavoro. Tra le altre novità, il decreto introduce misure per contrastare il lavoro irregolare e rafforzare l'attività di accertamento e contrasto delle violazioni contributive. Viene introdotto un sistema premiale per i datori di lavoro che dimostrano comportamenti virtuosi nella gestione dei rapporti di lavoro. Inoltre, vengono previste sanzioni penali per casi di somministrazione fraudolenta di lavoratori e utilizzo illecito di minori. Il decreto include anche un nuovo percorso per la regolarizzazione spontanea e la rimodulazione delle misure con riduzione delle sanzioni in materia contributiva. Per quanto riguarda gli appalti pubblici e privati, si estende il regime di solidarietà nell'obbligazione retributiva e contributiva e si verifica la congruità del costo della manodopera. Infine, viene introdotto un bonus per l'assunzione di lavoratori domestici, che prevede un'esenzione dal versamento dei contributi previdenziali e assicurativi per i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato o trasformano contratti per assistenza ad anziani con determinati requisiti. Fonti: DL n. 19/2024

Leggi tutto
Dal 1° ottobre 2024: l'arrivo della patente a crediti
29/02/2024
Dal 1° ottobre 2024: l'arrivo della patente a crediti

In conformità al comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 71 del 25 febbraio 2024, viene introdotto un nuovo sistema di qualificazione per imprese e lavoratori autonomi, chiamato "patente a crediti", obbligatorio per coloro che operano nei cantieri edili. Questo processo di qualificazione, già previsto dal decreto legislativo 81/2008 ma rimasto inattuato, sarà sviluppato in collaborazione con le parti sociali e le organizzazioni di settore, con un focus iniziale sui cantieri. La patente a punti sarà rilasciata digitalmente dalle sedi territoriali dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro a partire dal 1° ottobre 2024, per garantire la sicurezza sul lavoro, secondo quanto previsto dalla bozza del decreto legge del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PnRR). Sarà rilasciata dall'Ispettorato nazionale del lavoro dopo l'iscrizione alla camera di commercio, il completamento dei corsi formativi sia da parte del datore di lavoro che dei lavoratori, e il possesso di documenti come il Durc, il Documento di Valutazione dei Rischi e il Documento Unico di Regolarità Fiscale. Ogni patente avrà un punteggio iniziale di 30 crediti e consentirà l'operatività nei cantieri con almeno 15 crediti. Il punteggio potrà subire decurtazioni in base alle violazioni accertate e ai provvedimenti emanati. In caso di gravi incidenti sul lavoro, come il decesso o l'inabilità permanente, si potranno perdere fino a 20 crediti. La patente potrebbe essere sospesa in via cautelativa per un massimo di dodici mesi in tali casi. Per coloro che non possiedono la patente o hanno un punteggio inferiore a 15 crediti, verrà applicata una sanzione amministrativa che varia tra i 6.000 e i 12.000 euro. Tuttavia, le misure non hanno ottenuto il consenso unanime da parte di tutte le imprese e delle parti sociali. Durante l'incontro tra governo e sindacati sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, rivolgendosi al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano,  ha criticato il metodo adottato. Ha sottolineato che non vi è un documento scritto delle proposte discusse e che le organizzazioni sindacali non hanno avuto un confronto con il governo sulla questione dal luglio dell'anno precedente. Bombardieri ha espresso preoccupazione per il persistere di incidenti sul lavoro e ha sottolineato la necessità di azioni concrete anziché solo discussioni. Ha citato l'introduzione della patente a punti come una risposta parziale alla situazione, ma ha evidenziato che il punteggio massimo di 20 crediti corrisponde ancora alla vita di un lavoratore, sottolineando la necessità di un approccio più incisivo e di una copertura economica chiara.  

Leggi tutto