Slide 1
Slide 2
Slide 2

News

Caldo Record: Nuove Regole per la Cassa Integrazione in Edilizia e Agricoltura nel 2024
23/07/2024
Caldo Record: Nuove Regole per la Cassa Integrazione in Edilizia e Agricoltura nel 2024

Provvedimenti per la Cassa Integrazione in Caso di Caldo Eccezionale nel 2024 Con l'aumento delle temperature e le ondate di calore anomale durante l'estate, i lavoratori all'aperto affrontano un rischio significativo legato al calore. Nel 2023, il Governo ha implementato misure straordinarie per mitigare questi rischi, che comprendono disidratazione, colpi di sole, vertigini, problemi dermatologici, alterazioni motorie e cognitive, lesioni varie, malattie infettive e stress termico. Questi provvedimenti sono stati estesi anche per il 2024. Inoltre, in cinque regioni - Puglia, Lazio, Toscana, Molise e Sicilia - è stata emanata un'ordinanza regionale che vieta le attività lavorative all'aperto nelle ore centrali della giornata, dalle 12.30 alle 16.00, fino al 31 agosto. Normativa e Condizioni La Legge 101/2024, che converte il Decreto Agricoltura (D.L. 63/2024), prevede all'articolo 2, comma 2-bis, l'utilizzo della cassa integrazione fino al 31 dicembre 2024 in risposta a emergenze climatiche. I datori di lavoro nei settori edilizio, agricolo e della lavorazione della pietra possono richiedere la CIGO in caso di condizioni meteorologiche avverse. È consigliato l'uso di software aggiornati per valutare adeguatamente il rischio legato al calore eccessivo, come lo stress termico. Criteri per la Concessione della CIGO La cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) viene concessa quando la temperatura sul luogo di lavoro è di almeno 35°C o quando la temperatura percepita dal corpo umano supera i 35°C. Altri fattori rilevanti includono la specifica attività lavorativa e le condizioni operative. Indicazioni dell'INPS Il messaggio 2729 del 20 luglio 2023 dell'INPS fornisce le linee guida per la sospensione o riduzione delle attività lavorative a causa del caldo eccessivo. La CIGO può essere richiesta anche in base alla temperatura percepita, specialmente per attività svolte in aree non protette dal sole o con materiali sensibili al calore. Durata e Condizioni della CIGO Dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2024, è prevista la sospensione o riduzione delle attività lavorative per caldo eccessivo. I periodi di congedo non saranno conteggiati nel limite massimo annuale di 90 giorni e saranno considerati giorni lavorativi per il requisito delle 181 giornate lavorative effettive. L'INPS erogherà direttamente il trattamento, monitorando i costi per garantire il rispetto del limite di spesa. Benefici e Limiti di Spesa Per il 2024, sono stati stanziati 11 milioni di euro per i benefici legati ai periodi di congedo. Le aziende che hanno usufruito di 52 settimane consecutive di CIGO possono presentare una nuova domanda solo dopo 52 settimane di normale attività lavorativa. La durata complessiva della CIGO non può superare le 52 settimane in un biennio mobile. Le aziende non sono tenute a versare il contributo addizionale previsto dal D.Lgs. n. 148/2015 per questi periodi di CIGO. Settori Interessati Le aziende dell'edilizia, le aziende di escavazione e lavorazione del materiale lapideo, e le imprese artigiane che operano in questi settori possono richiedere la CIGO in caso di caldo eccezionale. Anche i lavoratori agricoli a tempo indeterminato possono beneficiare della cassa integrazione giornaliera in caso di eventi climatici estremi nel periodo dal 13 luglio 2024 al 31 dicembre 2024. Lavori più a Rischio I settori più esposti al rischio di lavoro all'aperto con alte temperature sono edilizia, lavorazione del materiale lapideo, escavazioni e agricoltura.

Leggi tutto
Bozza definitiva del Nuovo Accordo Stato-Regioni sulla Formazione
18/07/2024
Bozza definitiva del Nuovo Accordo Stato-Regioni sulla Formazione

Il 13 maggio 2024, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha rilasciato la bozza finale del nuovo Accordo Stato-Regioni per la formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro. Dopo due anni di attesa (la pubblicazione era prevista per giugno 2022), sembra che l'accordo sia finalmente pronto. Si attende ora solo la pubblicazione ufficiale in Gazzetta Ufficiale, prevista per il periodo post-estivo. In questo articolo, analizziamo il significato del nuovo Accordo Stato-Regioni e le principali innovazioni introdotte nella formazione sulla sicurezza sul lavoro. Cos'è il nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione? Come stabilito dall'articolo 37, comma 2, del D.Lgs. 81/08, entro il 30 giugno 2022 si sarebbe dovuto approvare un nuovo Accordo per "accorpare, rivedere e modificare gli accordi attuativi in materia di formazione". Questo Accordo, ora nella fase di “bozza definitiva”, è stato previsto per: Stabilire la durata, i contenuti minimi e le modalità della formazione obbligatoria che il datore di lavoro deve fornire. Determinare le modalità per la verifica finale di apprendimento obbligatoria per i partecipanti a tutti i percorsi formativi e di aggiornamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, oltre alle modalità delle verifiche di efficacia della formazione durante l’attività lavorativa. Monitorare l’applicazione degli accordi sulla formazione e controllare sia le attività formative che il rispetto della normativa da parte di chi eroga la formazione e di chi la riceve. Cosa cambia con il nuovo Accordo Stato-Regioni? Il nuovo Accordo Stato-Regioni prevede la revisione e l’accorpamento di tutti gli accordi precedentemente in vigore, quali: Accordo del 21/12/2011 riguardante la formazione dei lavoratori. Accordo del 21/12/2011 sulla formazione del datore di lavoro che svolge direttamente i compiti di prevenzione e protezione dai rischi. Accordo del 22/02/2012 sulle macchine e attrezzature di lavoro. Accordo del 07/07/2016 relativo alla formazione dei responsabili e degli addetti ai servizi di prevenzione e protezione. Inoltre, sarà abrogato l’Accordo del 25/07/2012 contenente le “Linee applicative” degli Accordi del 21/12/2011. Quali sono le novità? Cambiamenti nei percorsi formativi: Datori di lavoro: Durata minima del corso: 16 ore, da completare entro due anni dalla pubblicazione ufficiale. Modulo aggiuntivo "cantieri": 6 ore. Aggiornamento: ogni cinque anni, durata minima di 6 ore. Preposti: Durata del corso: da 8 a 12 ore. Formazione in e-learning non consentita. Aggiornamento: ogni due anni, durata minima di 6 ore. Dirigenti: Durata del corso: da 16 a 12 ore. Modulo aggiuntivo "cantieri": 6 ore per dirigenti delle imprese affidatarie nei cantieri temporanei e mobili. Aggiornamento: ogni cinque anni, durata minima di 6 ore. Nuovi corsi di formazione per attrezzature: Macchina agricola raccoglifrutta: 8 ore (4 teoria + 4 pratica). Caricatori per movimentazione materiali: 8 ore (4 teoria + 4 pratica). Carroponte: 4 ore teoria + 6 ore pratica per carroponte/gru a cavalletto con comando in cabina. 6 ore pratica per carroponte/gru a cavalletto con comando pensile/radiocomando. 7 ore pratica per entrambe le tipologie. Corso per ambienti sospetti di inquinamento o confinati: Modulo giuridico-tecnico: 4 ore. Modulo pratico: 8 ore. Totale: 12 ore. Organizzazione dei corsi: Numero massimo partecipanti: Ridotto da 35 a 30 (non valido per e-learning). Rapporto docente/discente: Non superiore a 1 a 6 per attività pratiche. Registro di presenza: Necessario, cartaceo o elettronico. Frequenza minima: 90% delle ore formative per accedere alla verifica finale. Verbale delle verifiche finali: Deve essere predisposto e archiviato, in formato cartaceo o elettronico. I soggetti formatori Soggetti istituzionali: Includono amministrazioni pubbliche come il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, della difesa, della salute, dell'ambiente, dell'interno, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, Università, istituzioni scolastiche, INAIL, INL, Corpo nazionale dei vigili del fuoco (o corpi provinciali per Trento e Bolzano), Formez, SNA, Ordini e collegi professionali. Comprendono anche organizzazioni di volontariato della Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana e il Corpo Nazionale soccorso alpino e speleologico, limitatamente al proprio personale. Soggetti accreditati: Sono formatori accreditati secondo le regole definite da ciascuna Regione e Provincia autonoma. Devono avere almeno tre anni di esperienza documentata nella formazione su salute e sicurezza sul lavoro. Per i corsi destinati a lavoratori, preposti e dirigenti, è sufficiente l'accreditamento regionale senza il requisito dell’esperienza. Altri soggetti: Fondi interprofessionali di settore, se il loro statuto li identifica come erogatori diretti di formazione. Organismi Paritetici, come definiti dall'art. 51, comma 1, del D.Lgs. 81/08 e inseriti nel repertorio previsto dal comma 1 bis dello stesso articolo. Associazioni sindacali di datori di lavoro o lavoratori di rilevanza nazionale, che soddisfano criteri di rappresentatività come la presenza in almeno metà delle province italiane, la distribuzione tra nord, centro, sud e isole, la consistenza numerica degli iscritti e il numero complessivo dei CCNL sottoscritti (esclusi quelli firmati per mera adesione). Periodo transitorio La bozza dell'Accordo prevede un periodo di transizione di 12 mesi dall'entrata in vigore, durante il quale potranno essere svolti corsi conformi alle normative precedentemente in vigore. Se desideri ulteriori dettagli sulle novità dell'Accordo Stato-Regioni o devi organizzare corsi di formazione per il personale della tua azienda, contattaci: i nostri esperti saranno lieti di fornirti tutte le informazioni necessarie.

Leggi tutto
Robot e Automazione: addio ai compiti monotoni e ripetitivi
28/06/2024
Robot e Automazione: addio ai compiti monotoni e ripetitivi

L'Agenzia europea EU-OSHA ha pubblicato un documento che esamina come la robotica avanzata possa alleviare il carico di lavoro fisicamente impegnativo, concentrandosi sui settori dello stampaggio a iniezione e dell'estrusione di prodotti in plastica. Numerose aziende stanno adottando l'IA e la robotica avanzata nei loro processi produttivi. Nell'ambito delle ricerche dell'Agenzia sull’impatto dei sistemi robotici sulla salute e sicurezza sul lavoro (SSL), sono stati sviluppati vari "casi di studio" per analizzare l'implementazione pratica di questi sistemi per automatizzare compiti fisici e cognitivi. Un recente caso studio descritto nel documento "Advanced robotics in injection-moulded and extruded plastic products manufacturer reducing physical demanding tasks (ID13)", curato da Eva Heinold, Patricia Helen Rosen, Dr. Sascha Wischniewski (Federal Institute for Occupational Safety and Health - BAuA) e Linus Siöland (Milieu Consulting SRL), presenta l'esperienza di un'azienda svedese nel settore dei prodotti in plastica che ha integrato robot collaborativi (cobot) nel processo produttivo. Per ciò che concerne la produzione di prodotti in plastica e cobot a doppio braccio, l'azienda svedese produce dispositivi di campionamento del respiro per uso professionale, impiegati in test antidroga, monitoraggio dei farmaci terapeutici e studi clinici. Utilizza un cobot leggero a doppio braccio per automatizzare attività manuali, migliorando coerenza e qualità dei risultati, riducendo il rischio di contaminazione dei campioni e alleviando lo sforzo fisico sui lavoratori. Il cobot sostituisce operazioni monotone e ripetitive, migliorando l'efficienza e la precisione, e gli operatori supervisionano le sue prestazioni, assicurando il controllo di qualità. Il cobot offre due principali vantaggi: migliora la salute a lungo termine degli operatori di laboratorio e aumenta l'affidabilità dei test e la protezione dalla contaminazione dei campioni. Riducendo il numero di test necessari, diminuisce anche il carico di lavoro complessivo. L'azienda non ha riscontrato rischi fisici nell'uso del cobot, considerato "intrinsecamente sicuro" per lavorare accanto agli esseri umani senza necessità di recinzioni. Il controllo avviene tramite un'interfaccia touch screen. L'automazione di compiti ripetitivi può ridurre il rischio di disturbi muscoloscheletrici, liberando i lavoratori per mansioni più stimolanti e meno faticose fisicamente. È fondamentale coinvolgere specialisti per garantire la sicurezza durante l'installazione e l'uso delle nuove tecnologie robotiche. Per ulteriori dettagli, si rimanda alla lettura integrale del caso studio che approfondisce anche la classificazione delle tecnologie utilizzate. Fonti: Advanced robotics in injection-moulded and extruded plastic products manufacturer reducing physical demanding tasks (ID13)  

Leggi tutto
I vantaggi della collaborazione con Fondimpresa
17/06/2024
I vantaggi della collaborazione con Fondimpresa

Cos'è Fondimpresa? Fondimpresa è un fondo interprofessionale per la formazione continua in Italia, costituito da Confindustria, CGIL, CISL e UIL. È stato istituito con l'obiettivo di promuovere e finanziare la formazione e l'aggiornamento professionale dei lavoratori nelle aziende aderenti. Ecco una panoramica delle sue principali caratteristiche: Finanziamento della Formazione: Fondimpresa utilizza i contributi versati dalle aziende aderenti per finanziare piani formativi che rispondano alle esigenze delle imprese e dei lavoratori. Adesione Volontaria: L'adesione a Fondimpresa è volontaria e avviene attraverso il versamento di una quota dello 0,30% dei contributi INPS destinati alla disoccupazione involontaria. Piani Formativi: Le aziende possono presentare piani formativi aziendali, settoriali o territoriali per ottenere finanziamenti. I piani devono essere coerenti con le esigenze di sviluppo delle competenze dei lavoratori. Conto Formazione: Ogni azienda aderente ha un "Conto Formazione" dove vengono accantonati i contributi versati. Questi fondi possono essere utilizzati per finanziare i piani formativi approvati. Avvisi e Bandi: Fondimpresa pubblica periodicamente avvisi e bandi per finanziare specifiche iniziative formative, spesso con focus su particolari settori o tematiche. Benefici per le Aziende: Le aziende che aderiscono a Fondimpresa possono beneficiare di una formazione mirata, migliorando la competitività e l'efficienza, oltre a favorire lo sviluppo professionale dei dipendenti. Quali sono i vantaggi di aderire a Fondimpresa? I vantaggi di aderire a Fondimpresa includono: Finanziamento della Formazione: Le aziende possono ottenere finanziamenti per attività formative senza dover sostenere interamente i costi. Sviluppo delle Competenze: Miglioramento delle competenze dei lavoratori, con conseguente aumento della produttività e dell'efficienza. Competitività Aziendale: Le imprese possono restare competitive sul mercato grazie a una forza lavoro più qualificata e aggiornata. Flessibilità: Le aziende possono sviluppare piani formativi su misura per le proprie esigenze specifiche. Semplificazione: Procedure amministrative semplificate per accedere ai fondi rispetto ad altre forme di finanziamento pubblico. Supporto e Consulenza: Accesso a servizi di supporto e consulenza per la progettazione e gestione dei piani formativi. Accesso a Bandi Specifici: Partecipazione a bandi e avvisi che finanziano iniziative formative in settori strategici o per specifiche tematiche. Questi vantaggi aiutano le aziende a investire nella formazione continua, contribuendo al miglioramento delle competenze del personale e alla crescita complessiva dell'azienda. Come aderisco a Fondimpresa? Per aderire a Fondimpresa, segui questi passaggi: Registrazione al Fondo: Comunica all'INPS la tua adesione a Fondimpresa. Questo si fa compilando il modello di denuncia contributiva DM10/2, inserendo il codice "FIMA" nella sezione relativa ai fondi interprofessionali. Compilazione del Modulo: Compila il modulo di adesione disponibile sul sito di Fondimpresa. Invio del Modulo: Invia il modulo compilato tramite posta elettronica certificata (PEC) all'indirizzo indicato sul sito di Fondimpresa o attraverso il sistema di trasmissione telematica indicato. Conferma di Adesione: Riceverai una conferma di adesione da parte di Fondimpresa. Una volta completata l'adesione, la tua azienda avrà accesso ai benefici del fondo. Accantonamento Contributi: Una parte dei contributi versati all'INPS sarà destinata a Fondimpresa e accumulata nel "Conto Formazione" della tua azienda. Progettazione dei Piani Formativi: Puoi iniziare a progettare i piani formativi e presentare le domande di finanziamento seguendo le linee guida e i bandi pubblicati da Fondimpresa. Per ulteriori dettagli, consulta il sito ufficiale di Fondimpresa o contatta il servizio di assistenza clienti per supporto specifico.

Leggi tutto
Rischi e Sicurezza nelle Bioraffinerie Microalgali
05/06/2024
Rischi e Sicurezza nelle Bioraffinerie Microalgali

Le microalghe sono centrali nell'economia circolare e nello sviluppo sostenibile, come indicato dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Utilizzate in bioraffinerie di terza generazione, le microalghe producono prodotti di alto valore come intermedi biochimici, bioplastiche e biocarburanti. Rischi Professionali Sistemi di coltivazione di microalghe: Gli impianti di produzione aperti non usano solventi o agenti pericolosi, tranne in specifiche estrazioni. Emissioni di ammoniaca (NH3) sono comuni, ma il rischio di esplosione o intossicazione è basso. Trattamenti della biomassa e impiego di solventi: La produzione di biodiesel richiede solventi come esano, benzene e cloroformio, che presentano rischi per la salute e l'ambiente. L'uso di solventi bio-based è promettente, ma richiede ulteriori studi per valutare la loro efficacia su larga scala. Sistemi di trattamento delle acque reflue: Gli impianti di trattamento delle acque reflue utilizzano miscele inorganiche, che possono esporre i lavoratori a sostanze come solfuro di idrogeno, metano e cloroformio. Le esposizioni prevalenti sono di tipo cutaneo e inalatorio, con potenziali rischi di intossicazione acuta e ustioni chimiche. Misure di Prevenzione Le misure di prevenzione includono: Manutenzione dei sistemi di ventilazione. Etichettatura delle tubazioni. Educazione sui pericoli e pratiche di lavoro sicure. Procedure scritte per ridurre i rischi di esposizione e per emergenze. Utilizzo di dispositivi di protezione individuale (tute, guanti, respiratori). Segregazione delle aree di stoccaggio dei prodotti chimici e pulizia ambientale adeguata. Il documento sottolinea l'importanza di un monitoraggio continuo e di una gestione rigorosa dei rischi professionali nelle bioraffinerie microalgali, adottando tecniche di analisi del rischio per individuare e mitigare i potenziali pericoli. Si consiglia la lettura integrale del documento per ulteriori dettagli sui rischi professionali, sanitari-ambientali e biohazard occupazionale trattati nei vari capitoli. Fonti: "Salute e sicurezza nelle biotecnologie industriali. Monitoraggio e valutazione degli impatti di bioraffinerie microalgali."

Leggi tutto
AI e sicurezza sul lavoro: una combinazione vincente
30/05/2024
AI e sicurezza sul lavoro: una combinazione vincente

Sette lavoratori su dieci nel mondo sono esposti a rischi legati ai cambiamenti climatici. Questo è quanto emerge dall'ultimo rapporto dell'Ilo, l'Organizzazione mondiale del lavoro. Secondo i dati del 2020, oltre 2,4 miliardi di lavoratori, su una forza lavoro globale di 3,4 miliardi, sono potenzialmente esposti a calore eccessivo durante il loro lavoro. La percentuale è salita dal 65,5% al 70,9% dal 2000. Il rapporto evidenzia che ogni anno si perdono 18.970 vite umane e 2,09 milioni di "anni di vita corretti" per disabilità a causa di 22,87 milioni di infortuni sul lavoro dovuti al caldo eccessivo. Inoltre, circa 3 milioni di persone nel mondo muoiono ogni anno per incidenti o malattie legate al lavoro, un aumento di oltre il 5% rispetto al 2015. La maggior parte di questi decessi è causata da malattie correlate al lavoro (2,6 milioni), mentre gli incidenti sul lavoro rappresentano 330.000 morti. In Italia, nel 2023, l'Inail ha registrato 1.041 denunce di incidenti mortali, con una media di tre decessi al giorno. Nei primi due mesi del 2024, i morti sul lavoro sono stati 105, con un incremento del 20,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le denunce di infortunio sono state 92.711, con un aumento del 7,2%. Per migliorare la sicurezza sul lavoro, le tecnologie digitali e l'intelligenza artificiale possono essere di grande aiuto. Questa è l'idea del "cantiere digitale", proposta dall'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, che sta guadagnando consensi e sarà discussa in un prossimo convegno di Federarchitetti. Damiano chiede: «Perché non utilizzare la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale non solo per aumentare la produttività, ma anche per proteggere l'integrità psico-fisica dei lavoratori?». Durante il suo mandato, ha firmato il decreto 81 del 2008. Citando due recenti tragedie (l'investimento di cinque operai alla stazione ferroviaria di Brandizzo e il crollo del cantiere Esselunga di Firenze), Damiano spiega come l'IA potrebbe prevenire tali incidenti. «In entrambi i casi c'è stato un mancato coordinamento delle attività, in parte dovuto alla lunga catena di appalti e subappalti. A Firenze, per esempio, un sistema digitale avrebbe potuto impedire la presenza di operai sotto una trave di cemento in fase di posa. A Brandizzo, un sistema di sicurezza digitale avrebbe potuto impedire il pagamento delle ore lavorate prima del passaggio dell'ultimo treno, salvando vite umane». Un utilizzo intelligente della tecnologia potrebbe anche introdurre "test d'ingresso" digitalizzati nei cantieri. Un cartellino digitale potrebbe verificare l'identità e il tipo di contratto dei lavoratori. La digitalizzazione potrebbe anche garantire l'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale, come caschi e guanti con microchip, che bloccano l'inizio del lavoro se le misure di sicurezza non sono rispettate. Damiano propone di utilizzare parte dei 38 miliardi di euro della giacenza di cassa dell'Inail per sviluppare questi strumenti e formare lavoratori e imprenditori. Finora questa proposta non ha avuto successo. L’Inail fa parte della contabilità generale dello Stato, e le risorse risparmiate riducono il debito pubblico, creando un circolo vizioso. Secondo Damiano, i premi pagati dalle imprese dovrebbero puntare alla prevenzione, non alla riduzione del debito dello Stato. Ogni anno si spendono circa 60 miliardi di euro, tre punti di PIL, per riparare i danni provocati dagli incidenti sul lavoro. È necessario spostare queste risorse dalla riparazione dei danni all’investimento in prevenzione, per ridurre significativamente il numero di morti sul lavoro.

Leggi tutto
Incidente nel cantiere della nuova Metro di Napoli: morto un operaio e due feriti
23/05/2024
Incidente nel cantiere della nuova Metro di Napoli: morto un operaio e due feriti

Un tragico incidente è avvenuto nella zona di Capodichino, a Napoli, presso un cantiere della metropolitana. Un operaio di 63 anni ha perso la vita e altre due persone sono rimaste gravemente ferite, entrambe ricoverate in prognosi riservata. Dettagli delle vittime e dei feriti L'operaio deceduto si chiamava Antonio Russo, originario di Giugliano in Campania. Russo, che sarebbe andato in pensione a settembre, era un carpentiere esperto e rispettato, membro storico della Cisl. I feriti sono Michele Pannone, 54 anni, che ha subito un trauma cranico ed è incosciente, e Salvatore Agliottone, 59 anni, in stato di shock con una contusione a una gamba. Pannone è stato ricoverato all'Ospedale del Mare in codice rosso, mentre Agliottone è stato portato al Cardarelli, anche lui in codice rosso. Entrambi lavorano per la Sinergo, la società responsabile dei lavori della metropolitana di Capodichino, e sono iscritti alla Filca Cisl Napoli. Secondo i colleghi, "non si sono inventati il loro lavoro dalla sera alla mattina". Agliottone ha riportato delle costole fratturate, mentre le condizioni di Pannone sono più gravi. Ricostruzione dell'incidente Secondo una prima ricostruzione della Filca Cisl Napoli, l'incidente sarebbe stato causato da un malfunzionamento del treno che trasportava i tre operai nel tunnel. Fonti comunali indicano che un carrello fuori controllo ha provocato l'impatto mortale per il 63enne e il ferimento degli altri due. La dinamica esatta è ancora sotto indagine da parte delle autorità. Il Comune ha riferito che l'incidente è avvenuto in galleria, all'altezza dell'imbocco per Poggioreale, senza alcuna esplosione. Le parole del sindaco Manfredi "C'è stato in cantiere un locomotore che stava trasportando un carrello, alla fine si è perso il controllo, forse ci dicono per un guasto ai freni, quindi c'erano a bordo tre operai: il primo si è lanciato e quindi ha avuto solo delle escoriazioni, gli altri due invece si sono scontrati con la parete perché non sono riusciti a frenare. Dei due purtroppo una persona è deceduta un'altra invece è ferito gravemente, ci auguriamo che le cose vadano bene per lui"."Non c'è stato nessun cedimento e nessuna esplosione: è un incidente di movimentazione all'interno del cantiere che stavano trasportando il materiale", aggiunge. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, conclude con: "Siamo molto vicini ovviamente alla famiglia, erano tre operai e anche molto esperti, viviamo un momento doloroso anche per la perdita ovviamente di una vita umana. Ora aspettiamo notizie più dettagliate, sto seguendo la cosa in prima persona sono in contatto con la direzione dei lavori e con le imprese per sapere esattamente qual è stata la dinamica".

Leggi tutto
Sisma e sicurezza nei luoghi di lavoro
21/05/2024
Sisma e sicurezza nei luoghi di lavoro

Il rischio sismico rappresenta la possibilità che un terremoto provochi danni significativi in una specifica area geografica. Questo concetto include sia la probabilità di un evento sismico, sia le sue conseguenze potenzialmente dannose. Il rischio sismico si basa su tre componenti principali: Pericolosità sismica: La probabilità che un terremoto di una certa magnitudo si verifichi in un'area specifica entro un dato periodo di tempo, spesso rappresentata tramite curve di pericolosità sismica. Esposizione: La presenza di persone, edifici, infrastrutture e risorse che possono essere colpite da un terremoto. Le aree densamente popolate, ad esempio, hanno un'alta esposizione. Vulnerabilità: La suscettibilità di strutture e persone ai danni causati da un terremoto. Gli edifici non costruiti secondo norme antisismiche sono particolarmente vulnerabili. Impatti dei terremoti negli ambienti di lavoro I terremoti possono causare vari tipi di danni negli ambienti di lavoro, spesso sottovalutati, tra cui: Dispersione di polveri: Le vibrazioni possono far crollare soffitti e pareti, liberando polveri nell’aria. Danni agli impianti elettrici: Le vibrazioni possono danneggiare cablaggi e apparecchiature elettriche, aumentando il rischio di cortocircuiti o incendi. Rottura di tubazioni: Le tubazioni dell’acqua, del gas o di altri fluidi possono rompersi, causando allagamenti o fughe di gas. Danni ai sistemi di climatizzazione: Compromettono la qualità dell’aria e la temperatura negli edifici. Caduta di oggetti e mobili: Mobili e oggetti che cadono o si ribaltano rappresentano un pericolo fisico. Interruzione delle comunicazioni: Danni a linee telefoniche o sistemi informatici possono interrompere le comunicazioni, complicando le operazioni di emergenza. Integrazione del rischio sismico nel DVR Il rischio sismico deve essere inserito nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), considerando che l'intero territorio italiano è soggetto a terremoti. Ecco come affrontarlo: Identificazione del rischio: Determinare se la struttura e la zona geografica sono soggette a rischio sismico. Valutazione del rischio: Analizzare la vulnerabilità dell’edificio e delle infrastrutture, considerando anche la presenza di sostanze pericolose. Misure di prevenzione: Definire le misure adottate per prevenire o ridurre il rischio, come rinforzi strutturali e norme costruttive antisismiche. Pianificazione delle emergenze: Stabilire procedure specifiche da attuare in caso di sisma, come percorsi di evacuazione e modalità di comunicazione. Monitoraggio e aggiornamento: Il rischio sismico e le relative misure di prevenzione devono essere regolarmente monitorati e aggiornati. Strategie per ridurre il rischio sismico negli ambienti di lavoro Per garantire la sicurezza negli ambienti di lavoro e ridurre i danni causati dai terremoti, è essenziale adottare diverse misure: Rispetto delle normative edilizie antisismiche: Utilizzare materiali e tecniche costruttive che rendano gli edifici resistenti alle scosse. Fissaggio di mobili e oggetti pesanti: Assicurarsi che siano fissati alle pareti e che gli oggetti fragili siano in luoghi sicuri. Pianificazione di emergenza: Avere un piano dettagliato per l’evacuazione e la risposta alle emergenze. Kit di pronto soccorso: Disporre di kit per affrontare le prime necessità in caso di infortuni. Formazione e simulazioni: Preparare il personale a reagire correttamente durante e dopo un sisma. Sistemi di allarme sismico: Utilizzare allarmi che avvisino in anticipo di terremoti imminenti. Educazione sulla prevenzione: Informare la comunità sui rischi sismici e sulle misure di prevenzione.   Una gestione efficace del rischio sismico dipende dalla corretta progettazione, gestione e manutenzione degli edifici, nonché dall'implementazione di un adeguato piano di emergenza. Fissare elementi non strutturali, arredi e componenti impiantistici è fondamentale, così come pianificare attentamente le emergenze per minimizzare i danni in caso di terremoto.

Leggi tutto
Il decreto PNRR 4 diventa legge
16/05/2024
Il decreto PNRR 4 diventa legge

La Legge 56/2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, converte e modifica il Decreto Legge 19/2024, introducendo nuove disposizioni per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), noto anche come decreto PNRR quater. In vigore dal 2° marzo 2024, la legge comprende miglioramenti nella governance del PNRR e importanti misure per il settore edile. Tra le principali novità: Introduzione della patente a punti per le imprese attive nei cantieri. Esenzione dai controlli per le imprese conformi alle ispezioni. Rafforzamento del regime sanzionatorio per gli appalti illeciti. Applicazione dei minimi contrattuali più rappresentativi per la retribuzione dei lavoratori negli appalti pubblici e privati. Verifica dell'adeguatezza della manodopera nei lavori. Piano transizione 5.0: incentivi fiscali per investimenti in tecnologie innovative. Maggiori controlli su asseverazioni e cantieri Superbonus.  Si sottolinea l'importanza di adottare un approccio proattivo alla gestione dei cantieri, non solo per conformarsi alla legge, ma anche per proteggere la sicurezza dei lavoratori e l'integrità delle attività. Nel testo, sono delineate una serie di disposizioni significative della Legge 56/2024, la quale impone una serie di obblighi e introduce nuove misure nel settore edile al fine di promuovere la sicurezza sul lavoro, garantire l'equità retributiva e favorire la transizione verso pratiche più sostenibili ed innovative. Analizziamo più da vicino i principali punti emersi: Patente a punti per le imprese operanti nei cantieri edili: La legge introduce l'obbligo per le imprese che lavorano nei cantieri edili di possedere una sorta di "patente a punti". Questo implica che le imprese devono rispettare determinati standard e normative per operare legalmente nei cantieri. Il mancato rispetto di tali normative potrebbe comportare la perdita di punti e, in ultima istanza, sanzioni o restrizioni. Pagamento di retribuzioni conformi ai minimi contrattuali più rappresentativi: Le imprese sono tenute a pagare ai lavoratori retribuzioni che rispettano i minimi contrattuali stabiliti nei contratti collettivi più rappresentativi del settore. Questo mira a garantire una retribuzione equa e adeguata per il lavoro svolto, evitando situazioni di sfruttamento o retribuzioni al di sotto dei minimi legali. Verifica dell'incidenza della manodopera nei lavori edili: Prima del saldo finale dei lavori, viene richiesta una verifica sull'effettiva incidenza della manodopera impiegata nel progetto. Questo serve a garantire che il costo del lavoro sia congruo rispetto al valore complessivo dell'opera e a prevenire pratiche di sottovalutazione della manodopera. Sanzioni più severe per gli appalti illeciti: Sono previste sanzioni più rigorose per gli appalti considerati illeciti, incluso il caso di somministrazione fraudolenta di lavoro. Ciò punta a scoraggiare comportamenti illegali nel settore degli appalti e a garantire il rispetto delle normative lavorative. Attestato e esenzione da ulteriori verifiche per le imprese conformi alle ispezioni: Le imprese che superano con successo le ispezioni ricevono un attestato e sono esenti da ulteriori verifiche per un periodo di dodici mesi. Questo riconoscimento premia le imprese che rispettano le normative e le incentiva a mantenere alti standard di conformità. Piano Transizione 5.0: Si istituisce il Piano Transizione 5.0 che offre incentivi fiscali sotto forma di credito d'imposta alle imprese che investono in tecnologie innovative per la transizione digitale ed energetica. Questo piano mira a promuovere l'adozione di tecnologie avanzate che favoriscano la modernizzazione e la sostenibilità del settore. Maggiori controlli sugli interventi di efficientamento energetico finanziati dal PNRR: Si prevede un potenziamento dei controlli sugli interventi di efficientamento energetico finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questo è finalizzato a garantire che tali interventi siano realizzati in modo efficace e conforme agli standard di sostenibilità e efficienza energetica stabiliti.  Fonti: LEGGE 29 aprile 2024, n. 56          

Leggi tutto
Incidente di Casteldaccia: Focus sugli Ambienti Confinati
14/05/2024
Incidente di Casteldaccia: Focus sugli Ambienti Confinati

L'incidente tragico a Casteldaccia, che ha provocato la morte dei lavoratori per soffocamento da idrogeno solforato in un ambiente confinato, ha sollevato una serie di interrogativi critici sulla sicurezza sul lavoro in contesti simili. Per fornire una comprensione più approfondita e suggerire soluzioni per prevenire tragedie simili in futuro, si è intrapreso un dialogo con l'ingegnere Adriano Paolo Bacchetta, esperto riconosciuto nel campo della sicurezza sul lavoro. Il dibattito si è articolato intorno a diverse questioni chiave. In primo luogo, si è analizzata la dinamica dell'incidente stesso, esaminando le possibili cause scatenanti e le azioni intraprese dai lavoratori coinvolti. Si è riflettuto sulle implicazioni della mancanza di precauzioni adeguate e sulla necessità di una migliore preparazione dei soccorritori per affrontare situazioni di emergenza in ambienti confinati. Inoltre, si è discusso delle criticità più comuni legate agli ambienti confinati, evidenziando i rischi specifici e le sfide che questi luoghi presentano per la sicurezza dei lavoratori. Bacchetta ha sottolineato l'importanza di un'analisi dettagliata degli incidenti passati per identificare le cause profonde e implementare misure preventive efficaci. Si è poi passati a esaminare la normativa esistente, in particolare il DPR 177, valutando la sua efficacia nel prevenire gli infortuni negli ambienti confinati. Bacchetta ha proposto possibili miglioramenti e ha esaminato il ruolo della nuova norma UNI in fase di elaborazione nel promuovere la sicurezza sul lavoro in tali contesti. Infine, si è parlato della necessità di una maggiore collaborazione tra esperti del settore e di un impegno collettivo per migliorare la sicurezza negli ambienti confinati. Bacchetta ha evidenziato l'importanza di condividere conoscenze ed esperienze per sviluppare procedure operative efficaci e prevenire futuri incidenti. In conclusione, il dialogo ha messo in luce l'urgenza di adottare misure concrete per proteggere la vita e la salute dei lavoratori che operano in ambienti confinati.     Fonti: Casteldaccia e gli ambienti confinati: perché avvengono gli infortuni?  

Leggi tutto